RifLeggendo

L'autore racconta cosa c'è nel suo cuore e nella sua memoria, l'editore vende il racconto nel modo che gli sembra più adatto a quella storia o a quel pubblico, il lettore percepisce la storia secondo ciò che ha nel cuore e nella memoria. A volte lettore - editore - autore si incontrano per parlare del libro che non appartiene più a nessuno ma ha una vita sua. Mille riflessioni possono nascere dalla stessa lettura, uguali e contrastanti per questo le chiamo RifLetture che sono altro dalle recensioni. Chi recensisce giudica, io non sono all'altezza di giudicare ma sicuramente posso riflettere nelle letture: RifLeggendo condivido qui.

lunedì 23 febbraio 2015

Femminista e femminile - anche Miss Shepherd è una donna

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Stamane mi sono dedicata ad una piacevolissima Ri-RifLettura dedicata all'ironia, allo stile di vita nazionale, alle disgrazie disgraziate del mondo. Un autore che una volto conosciuto non si lascia più. Sto parlando di Alan Bennett e del suo La signora nel furgone.
Alan Bennett ci parla di arte e di umanità, in generale, con una semplicità che fa ridere il più illetterato del mondo e fa paura al più letterato.
Sì, perché questo tipo di semplicità non è proprio semplice da rendere.
Finito questo stupido compendio sulla semplicità vi invito a leggere il libro per riflettere sul fatto che, in ogni caso, quando si parla di femminismo e femminilità, si parla di donna. Almeno io credo, se poi c'è altro aggiornatemi e sarò ben felice di studiare e imparare.
La donna è donna, anche quando sembra altro, anche quando non appartiene alla classe del momento, anche quando non è alla moda, anche quando:

Miss Shepherd, facendo concorrenza al crocefisso, stava accanto al furgone in una posa che mi sarebbe diventata molto familiare: il braccio sinistro teso, col palmo della mano premuto sulla fiancata in segno di possesso, il braccio destro pronto a far cenno a chiunque fosse abbastanza stupido da badarle. In quel caso, io. Col suo metro e ottanta di statura aveva un non so che di maestoso; e lo sarebbe stata senz'altro di più se non si fosse conciata in quel modo (impermeabile bisunto, sottana arancione, berretto da golfista e ciabatte di pezza). Aveva quasi sessant'anni.
[...]
Un'altra cosa che notai in questo iniziale rodaggio con Miss Shepherd fu il suo modo di guidare. Avevo appena appoggiato la spalla al retro del furgone, un vecchio Bedford, quando un lungo braccio si protese con eleganza fuori dal finestrino per segnalare, come da manuale, che il guidatore (o meglio io) si stava muovendo. Qualche metro più avanti, prima di girare in Albany Street, il braccio riemerse con una complicata piroetta a indicare la svolta a sinistra; e lo fece con tanta soave grazia che quel capitolo del codice della strada pareva una coreografia di Petipa, con la Ulanova al volante. Poi fu la volta di "Mi sto fermando", meno librato nell'aria perché Miss Shepherd non si era aspettata che io smettessi di spingere; anzi, mi urlò rabbiosamente che lei voleva arrivare in fondo a Albany Street, [...]
Quando non sta nel furgone, Miss S. passa gran parte della giornata seduta sul marciapiede della Parkway, davanti alla banca Williams & Glyn. Vende dei pamphlet intitolati Vederci chiaro sulle cose che contano, che scrive lei,  anche se non lo vuole ammettere. "Io li vendo, ma per quanto riguarda l'autore dirò soltanto che sono anonimi e non ho intenzione di andare oltre".  Di solito scrive per terra con il gesso il tema del pamphlet, senza grandi pretese artistiche. Il messaggio di oggi è: "San Francesco se ne sbarazzava, dei soldi", e i potenziali clienti della banca sono costretti a camminarci sopra.
[...]
uno dei miei vicini più conformisti (niente open space), mi ha fermato per strada e mi ha domandato: "Senti, ma quella è un'eccentrica vera?".

Potrei scrivere tutto il libro e non averne abbastanza, lui è davvero geniale e questo presente onnipresente e sempre vero è molto moderno, nel linguaggio ma anche nel costume, accettare una vicina così eccentrica non è davvero affare da poco.
Tornando al femminile/femminismo, all'essere donna, cosa c'è qui di femminile? di femminista? di donna?

  1. la mano premuto sulla fiancata in segno di possesso? 
  2. il braccio destro pronto a far cenno a chiunque fosse abbastanza stupido da badarle? 
  3. aveva un non so che di maestoso?
  4. il suo modo di guidare?
  5. la protesta rabbiosa perché voleva proseguire?
  6. i suoi pamphlet?
  7. il suo essere un'eccentrica vera?

o forse

  1. la sua testardaggine?
  2. il suo non mollare nonostante l'abbigliamento? 
  3. la sua determinazione nell'affermarsi? 
  4. la sua cura per il particolare? 
  5. la sua satira?
È davvero difficile stabilirlo ma se qualcuno ha dei suggerimenti sono curiosa di ascoltarli.






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