RifLeggendo

L'autore racconta cosa c'è nel suo cuore e nella sua memoria, l'editore vende il racconto nel modo che gli sembra più adatto a quella storia o a quel pubblico, il lettore percepisce la storia secondo ciò che ha nel cuore e nella memoria. A volte lettore - editore - autore si incontrano per parlare del libro che non appartiene più a nessuno ma ha una vita sua. Mille riflessioni possono nascere dalla stessa lettura, uguali e contrastanti per questo le chiamo RifLetture che sono altro dalle recensioni. Chi recensisce giudica, io non sono all'altezza di giudicare ma sicuramente posso riflettere nelle letture: RifLeggendo condivido qui.

lunedì 2 dicembre 2013

il viaggio in Lapponia (1799) di Giuseppe Acerbi

Inizio con il ringraziare Luigi de Anna per avermi inviato questo testo. Io, come credo molti italiani, non conoscevo assolutamente la figura di Giuseppe Acerbi. Sicuramente la mia curiosità è stata spinta dalla mia importante esperienza di vita in Finlandia. Esperienza nella quale ho imparato ad apprezzare la semplicità, la solidarietà tra le donne, un potere politico che persegue gli obiettivi comuni, la diffusione della cultura come mezzo di una migliore qualità di vita e in generale l'importanza di un benessere condiviso che porta altro benessere condiviso.
Ho conosciuto il professor de Anna il 10 marzo 1994. Alle 22.00 l'aereo è atterrato all'aeroporto di Helsinki portando me e altre due colleghe universitarie (Irene e Stefania) in questo paese così lontano e freddo. Il professore ci è venuto a dare il benvenuto. Siamo arrivati a Turku in macchina, mi sembrava freddo, la strada era scivolosa e si usava il freno a mano per aiutarsi nelle curve. Ero molto stanca. Ho preso possesso della mia stanza nel campus universitario e ho dormito molto emozionata. La mattina mi sono svegliata, era tutto bianco. C'era il sole ma era tanto freddo, -30°C! Bisognava fare attenzione a non scivolare sul ghiaccio in strada quindi bisognava ascoltare ogni passo che si faceva. Così è iniziata la mia biennale esperienza in Finlandia.
In Finlandia c'è rispetto delle persone e anche della cultura, ma forse le due cose vanno a braccetto.
Ora siamo a novembre del 2013 e io sono felice di aver letto questo libro.
Comincio con il chiedermi: chi era Giuseppe Acerbi?
Acerbi nasce e muore a Castel Goffredo (1773 - 1846) e viene definito esploratore, scrittore, archeologo, naturalista e musicista italiano. La sua è una vicenda piena di imprevisti. Guseppe pubblica i resoconti dei suoi viaggi a Londra nel 1802: Travels through Sweden, Finland and Lapland, to the North Cape in the years 1798 and 1799  ottenendo subito un grande successo e importanti incarichi. Se non erro è lui che porta in Italia il concetto di sauna. Il governo svedese protesta con la Francia per alcune critiche che sembra Acerbi abbia espresso contro il governo svedese stesso. Viene arrestato a Parigi. L'Austria è più vicina ad Acerbi di quanto lo sia l'Italia. Viene nominato console d'Austria. Si trasferisce a Milano per dirigere la rivista mensile Biblioteca Italiana. Poi si trasferisce in Egitto come console austriaco.

A parte questa breve introduzione alle vicende storico-culturali-politiche di Acerbi, Luigi de Anna e Lauri Lindgren, hanno studiato per quindici anni la persona di Acerbi e i suoi Travels cercando di diffondere questi preziosi documenti al mondo italiano e finlandese, e non solo. A metà degli anni '90 dello scorso secolo hanno cominciato un percorso di ricerca che vede coinvolto il Dipartimento di Lingua e Cultura Italiana presso l'Università di Turku. Insieme hanno studiato, curato e pubblicato nel 1996 Il taccuino di viaggio in Lapponia; nel 2000 Il viaggio in Svezia e in Norvegia (1799-1800); nel 2005 Il viaggio in Svezia e in Finlandia (1798-1799). Il materiale che Acerbi ci ha lasciato, infatti, non è un semplice materiale diaristico di viaggio che svolge sia una funzione di promemoria, sia una funzione documentaristica. Tra questi documenti troviamo anche degli elenchi (stesi dallo stesso Acerbi)

[Citazione pag. 17] 
Acerbi stese elenchi contenenti nomi di piante e di animali, ricopiò i dati riguardanti il commercio e i traffici delle varie città in cui si trattenne, raccolse estratti di opere in varie lingue, anche scandinave, a volte tradotti da altri in francese, concernenti soprattutto le scienze naturali, un campo per il quale provava uno speciale interesse.
Oltre ad accompagnarci con delle note nella lettura del testo di Acerbi, Luigi de Anna e Lauri Lindgren hanno curato ogni dettaglio di questi documenti con cura e con passione e con l'aiuto della biblioteca di Mantova (dove sono conservati i manoscritti):

[Citazione pag. 20] 
Quello in esame è un manoscritto cartaceo di mm. 178x113, scritto a penna, protetto da una copertina originale con dorso in pelle, è conservato presso la Biblioteca Comunale di Mantova con la segnatura 1297 (I.V.13). // [...] // La calligrafia non presenta se non occasionali problemi di lettura, soprattutto là dove l'inchiostro si è scolorito o dove esistono altre lacune dovute a danneggiamenti. I criteri di edizione che abbiamo adottato sono conservativi. 

Leggere un libro tanto curato, che può sembrare solo per studiosi, in realtà è bello perché non solo diffonde cultura, insegna metodologie di studio e archiviazione ma ci permette di entrare negli animi di questo uomo e, leggendo attraverso i suoi occhi e le sue interpretazioni, in questo caso anche i suoi disegni, possiamo quasi quasi percepire le voci, gli sguardi, le emozioni dei popoli dei quali ci parla. Oramai sappiamo bene che la cultura è cosa buona ma come ogni medaglia che si rispetti, ha anche un rovescio negativo: è un filtro di ciò con cui veniamo a contatto. Leggere libri così curati ci permette di annusare il mondo attraverso diversi filtri, fino a scegliere quello a noi più congeniale. Il nostro pensiero non necessariamente coincide con quello che ci viene proposto e riproposto, costruito da un grande lavoro di marketing. Io sostengo l'importanza di usare il maggior numero di filtri possibili per poter trovare la propria interpretazione della vita. Un libro accuratamente studiato è un filtro migliore di un libro con un grande marketing alle spalle.

Rifletto:
Acerbi introduce in Italia la parola sauna e il suo concetto. Qualcosa di nuovo è entrato nei nostri animi, nelle nostre menti, nei nostri desideri, qualcosa di nuovo ci ha incuriosito. Ma che cosa?
Prima ipotesi: leggendo un testo come quello di Acerbi, scopriamo una sauna che scalda e pulisce anima e corpo. Una sauna che è qualcosa di molto naturale che ti mette a nudo e in contatto con la natura. L'uomo finlandese ha un rapporto molto stretto e forte con l'ambiente naturale. Questo rapporto è molto più grande di quello al quale siamo abituati noi ed è anche più rispettoso della persona. Non è un guardare il mare dal proprio terrazzo e sentirsi fortunati per avere cotanto spazio dove perdersi con la vista (che per carità non guasta mai), ma il loro rapporto è il perdersi nel contatto fisico con la natura. Per cui contatto con il ghiaccio, con la neve, passeggiate nei boschi, odore dei fiori, sguardo nei panorami, unione tra natura e arte.
Seconda ipotesi: Percepiamo la sauna come quel fenomeno studiato e diffuso dai professionisti del marketing (oserei dire una sauna commerciale), la sauna come quel momento rilassante e di piacere in cui ci si dedica a se stessi e al proprio corpo. La sauna è un'esperienza pazzesca che ti permette emozioni forti come il rotolarsi sulla neve. La sauna si può fare in gruppo e a volte anche misto. La sauna in tutte le palestre (anche d'estate!). La sauna come segno distintivo di classe. La sauna come il bagno turco (ma culturalmente che differenza c'è?).

Immagino, spero, che a leggere le due ipotesi le sensazioni che vi arrivano siano diverse. Mi sembra giusto che esistano entrambi, la seconda ipotesi ci regala momenti magici in cui ci lasciamo andare e perdiamo le tensioni quotidiane che distruggono il nostro corpo e, di conseguenza, le nostre menti. La prima ipotesi è importante per capire se ciò che ci viene riportato da politici, giornalisti, scrittori è quant'altro è qualcosa a cui possiamo credere oppure no. E' un tipo di cultura che ci abitua a non farci prendere in giro, a saper lottare per i nostri diritti, a capire quando una cosa è naturale e quando una cosa è razzismo, o altro. Vi lascio tre passi che parlano in realtà di temi attualissimi come il rapporto arte-natura, i disagi delle donne e i disastri ambientali con le relative conseguenze. Nel leggerle immaginate di essere imbacuccati, camminatori in un paese freddo e sconosciuto, dove faticate a capire e parlare la lingua, dove abitudini cibo e costumi sono diversi, chiudete gli occhi, indossate i panni di Acerbi e riaprite gli occhi per leggere, se potete leggere ad alta voce è meglio ...

[Citazione pag. 108] Giunti che fummo all'imboccatura del lago il vento che spirava un po' forte faceva dell'onde un po troppo agitate pel nostro battello carico di 9 persone compresi noi ed il nostro bagagio. Il pericolo de picioli laghi quantunque meno interessante pel giornale e men favorevole onde far dell'impressione sull'imaginazione colla pittura di un quadro sublime, non è però ne meno terribile ne meno reale per chi si trova nel caso e sul fatto.  Alcune ondate che il vento portò nella barca ci fece prender la saggia risoluzione di far il viaggio in due volte e di lasciare parte della gente sulla riva. Siamo abordati sopra un Isoletta che v'è in questo lago chiamato Pallojervi e la di cui Isola chiamasi Kintesari. E' in questa stagione abitata da Pescatori ed avvi una piciol casuccia di legno che lor serve di ricovero. In 10: minuti di passeggiata si può cingere facilmente all'intorno. 
[Citazione pag. 166] Il Governo usa tutti i mezzi per incoraggire la popolazione ed accrescerla, e fra le altre disposizioni avvi quella di donare dai 15 fino ai 20 Risd a tutti i forestieri che vengono stabilirsi costà massime agli Svedesi, ed oltre di questo sono ajutati e forniti in parte di quanto loro occorre per fabricarsi un abitazione e sono esentuati per 20 anni da ogni tassa ed aggravio di imposta. I Norvegiani che vengono stabilirsi in Lapponia godono del privilegio dell'esenzione per tutto il tempo che vivono, e vi sono per fino certi delitti che sì puniscono coll'obligare a stabilirsi in questi paesi come sono stato assicurato, e come ne ho io stesso conosciuto uno che era fugito da una Prigione e che fù mandato quivi ove ora vive nell'agio ed in una conveniente situazione.
Ho messo nell'appendice quanto risguarda una legge ammirabile per facilitare ai paesani di qui la decision de' processi che qui non metterò per non ripettere le cose.
I delitti criminali sono in questi paesi rarissimi e passano molti anni senza nessun processo. Quest'anno ve n'ebbe un solo vertente sopra un Adulterio per cui una Donna durante l'assenza del marito diventò gravida e confessò alle lagnanze del marito il suo fallo e la persona colla quale lo aveva comesso. L'affare si doveva discuttere questi giorni ma per quanto ho saputo dal Governatore le disposizioni della legge sono che provato il delitto la Donna e l'Uomo debbano partire dal distretto della parrocchia restando il fanciullo nato a carico dell'Uomo esigliato. Le leggi dispongo[no] che una Donna che commetta questo delitto tre volte debba esser rinchiusa in un sacco e gettata nel mare.
 
[Citazione pag. 170] L'anno [spazio in bianco] cinque anni sono quando i francesi abbrucciaron agli Ollandesi la Flotta ch'era alla pesca delle Ballene, l'oglio rimanendo sulla superficie dell'acqua fù dal mar d'Islanda soffiato sino sulle coste della Lapponia Norveg.[iana] - Gli abitanti di queste coste non sapevano concepir sulle prime, ne cosa fosse ne come potesse esser qui spinta una quantità si enorme d una materia che preser per Svevo. Ad Alten solo se ne raccolsen più centinaja di Tonnellate che si vende sulle prime fino a 10 e 15. Risd. l'una. ma dopo venduta la quantità ricade a uno o due Risd. ed anche meno. Quest'oglio mandato a Copenhag. per essere esaminato fù riconosciuto per oglio di Ballena ma non più buono all'uso d'essere abbrucciato per essere stato di già abbrucciato una volta.  Gli abitanti fra l'altre cose crederono che vi fosse una peste nel mare ed una malatia fra i pesci onde ne sortisse questa escrescenza o sudore semi fluido. Quest'oglio qui giunto sul cominciar di primavera era un po fermo e portato a pezzi molli sulla spiaggia dove ne è restata buona ed anzi la maggior parte nella sabia e fra gli scoglj ed i Sassi.


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