RifLeggendo

L'autore racconta cosa c'è nel suo cuore e nella sua memoria, l'editore vende il racconto nel modo che gli sembra più adatto a quella storia o a quel pubblico, il lettore percepisce la storia secondo ciò che ha nel cuore e nella memoria. A volte lettore - editore - autore si incontrano per parlare del libro che non appartiene più a nessuno ma ha una vita sua. Mille riflessioni possono nascere dalla stessa lettura, uguali e contrastanti per questo le chiamo RifLetture che sono altro dalle recensioni. Chi recensisce giudica, io non sono all'altezza di giudicare ma sicuramente posso riflettere nelle letture: RifLeggendo condivido qui.

martedì 8 ottobre 2013

Sul tradurre - Trillussa con "Bolle di Sapone"

Sui dialetti e sulle lingue.

È un po' di tempo che seguo alcuni colleghi traduttori in un salotto virtuale che parla di dialetti nel mondo molto interessante. Oggi ho scelto di condividere questo argomento con voi perché lo trovo estremamente interessante. Per parlarne voglio partire da una poesia di Trilussa. Carlo Alberto Salustri (1871 - 1950), da tutti conosciuto come Trilussa (anagramma del suo cognome). Insieme a Pascarella e Belli, è il poeta in dialetto romanesco più famoso. Frequentava i salotti culturali facendo satira-poetica, ovvero lui con la sua poesia (ma anche con le sue favole con morale) faceva satira già allora, qualcuno lo ha definito il cronista del periodo giolittiano. Sapevate che la storia della statistica e dei polli nasce da una sua poesia? Si dice che in media ogni italiano mangi un pollo a settimana e non importa se tu i soldi per comprare quel pollo non li hai, c'è qualcuno che ne mangia due ma tu sei statisticamente ricco da poterti permettere un pollo a settimana.
[Citazione dai sonetti di Trilussa - La statistica]
Sai ched'è la statistica? È 'na cosa / che serve pe' fa' un conto in generale / de la gente che nasce, che sta male, / che more, che va in carcere e che spósa. // [...] e, se nun entra ne le spese tue, / t'entra ne la statistica lo stesso / perché c'è un antro che magna due.
Ho scelto di condividere con voi un pezzo della poesia Bolla de Sapone perché rispecchia il mio intendere il senso estetico. È un argomento che affronto continuamente con mia madre a volte in allegre discussioni che finiscono in "io penso che lei non capisce certe cose" e "lei pensa che io non capisco certe cose" ma credo sia normale così per tutte le figlie e le mamme.
[Citazione dalla poesia Bolla de Sapone di Trilussa]
Lo sai ched'è la Bolla de Sapone? / L'astuccio trasparente d'un sospiro, / Uscita da la canna vola in giro, / sballottolata senza direzzione, / pe' fasse cunnola' come se sia / dall'aria stessa che la porta via. // [...] // La Bolla de Sapone je rispose: / - So' bella, sì, ma duro troppo poco. / La vita mia, che nasce per un gioco / come la maggior parte de le cose, / sta chiusa in una goccia... Tutto quanto / finisce in una lagrima de pianto.
Bé a me piace molto vi invito a leggervela tutta, fa anche un po' sorridere. In ogni caso ho scelto questa poesia per parlare dei dialetti. In realtà non starò qui a dare una definizione ufficiale di dialetto (che pare in realtà non esista), per questo vi rimando alla solita enciclopedia online ("dialetto" da wikipedia), consierando poi che non sono un'esperta, molte delle cose che vi dirò vi sembreranno conosciute e monotone ma questo dibattito a me ha aperto gli occhi su alcuni aspetti importanti e per questo voglio condividerlo.
Cito ancora da wikipedia (La Lingua Italiana per wikipedia)
L'italiano è una lingua romanza, basata sul fiorentino letterario usato nel Trecento, appartenente al gruppo italico della famiglia delle lingue indoeuropee.
Ma che è successo poi? Come mai il fiorentino è diventata lingua e il siciliano no? Qual è il percorso storico di una lingua? Quali fatti influiscono? ... Riporto di seguito alcune riflessioni emerse nel salotto online su dialetti e lingue perché le ritengo interessanti, perché essendo internazionale ci mostra alcune cose che magari chiusi nella nostra diatriba tra fiorentino e siciliano non vediamo, le riporto e basta .... le riflessioni rispondono alla domanda "Che cos'è un dialetto?"
Un dialetto è una variazione della lingua che tende a un intercalare dialettale o zonale, un intercalare che riguarda l'intonazione o la variazione strutturale di alcune parole ma che non riguarda l'uso grammaticale della lingua (ad esempio i dialetti italiani come il romanesco, il napoletano, il veneto ...). il dialetto è una variazione linguistica che nasce in una zona geografica diversa da quella di origine della lingua stessa (ad esempio l'Italiano svizzero, il tedesco austriaco, l'inglese americano o australiano, il francese africano e lo spagnolo sudamericano). Il dialetto è una variazione orale popolare della lingua ufficiale ma che usa la lingua ufficiale per riferimenti scritti (ad esempio i numerosi dialetti cinesi). Un dialetto può diventare una lingua quando in un paese avviene una scissione e si formano due o più paesi (ad esempio l'ex Jugoslavia). Il dialetto non esiste, il dialetto è un lingua che non è stata definita ufficiale. Una lingua diventa ufficiale perché usata dai media, nel politichese, negli atti ufficiali e nel mondo economico. Così la lingua ufficiale è quella usata dai ricchi e dai potenti e chi con coraggio e orgoglio difende il suo dialetto, per potergli dare una dignità e farlo riconoscere come lingua deve lottare anche e soprattutto passando attraverso la lingua scritta, poesie, romanzi, riviste fino al riconoscimento e sappiamo che non è una strada facile. Da queste riflessioni emerge così che anche la lingua è uno stato simbolico di potere e ricchezza, perché se tu sbagli quel verbo, quel pronome ... sei un popolano. Lingue e dialetti hanno un prezzo anche nelle traduzioni, le traduzioni in lingue di paesi strategicamente importanti o in lingue che hanno poca concorrenza vengono pagate di più quindi, voi ragazzi che studiate per intraprendere questa strada leggete tanto e informatevi sui fatti economici-storici e geografici prima di scegliere la direzione. Il vostro futuro e il vostro dialetto è nelle vostre mani.
buon Trilussa a tutti che è sempre spunto di mille riflessioni.

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