RifLeggendo

L'autore racconta cosa c'è nel suo cuore e nella sua memoria, l'editore vende il racconto nel modo che gli sembra più adatto a quella storia o a quel pubblico, il lettore percepisce la storia secondo ciò che ha nel cuore e nella memoria. A volte lettore - editore - autore si incontrano per parlare del libro che non appartiene più a nessuno ma ha una vita sua. Mille riflessioni possono nascere dalla stessa lettura, uguali e contrastanti per questo le chiamo RifLetture che sono altro dalle recensioni. Chi recensisce giudica, io non sono all'altezza di giudicare ma sicuramente posso riflettere nelle letture: RifLeggendo condivido qui.

lunedì 19 maggio 2014

Il violinista pazzo di Fernando Pessoa

Leggendo queste poesie mi è tornato in mente Calderon de la Barca e la sua bellissima opera teatrale La vida es sueño, opera nella quale si mette in discussione che ci sia una sola realtà, opera nella quale si evidenzia come è facile, avendo i mezzi, far valere la propria realtà su quella di qualcuno sprovveduto, senza mezzi, stanco e ingenuo.
Quanto di rado mente il fato che predice sventure, poi che tanto è veritiero nel male quanto è dubbioso nel bene! (nella interpretazione e traduzione di Francesco Saba Sardi)
Ma ne esistono tanti di testi che sconfinano il confine tra realtà e immaginazione. Il Don Quijote stesso sconfina, ma anche Waiting for Godot. Il divertentissimo Marchese del Grillo ce lo racconta in modo goliardico e in fondo è vero. Lo stupefacente Il maestro e Margherita e mille altri. Io trovo questo argomento affascinante: la realtà. Che cos'è la realtà? Quanta realtà c'è nella realtà? È più vera la mia realtà o la tua realtà? Esiste una sola realtà? Mi diverte ascoltare le persone che ritengono che "si fa così e basta!" senza mettere in dubbio nulla. Che cos'è una realtà senza dubbi?

Poeta, scrittore e aforista portoghese (1888 - 1935) ... Fernando Pessoa non ha bisogno delle mie parole per essere bravo, in compenso io ho trovato molto belle le sue parole in queste poesie e ho sorriso leggendo l'isola che parla di un tempo e di una realtà che non esistono ... o esistono? In fondo la realtà siamo noi. La nostra realtà è come noi siamo fatti. Strumenti a corda e a fiato ci accompagnano all'isola, leggeri ascoltiamo le sue parole:
Ma è reale quell'isola, / come le nostre chiare isole mortali? / Forse il flauto, la viola e il fagotto / dischiudono una porta / e mostrano in qualche modo, in qualche luogo, / a ciò che guarda fuori di me, / quella rara isola sospesa / in una mare intessuto di luna?
Magari una follia ma questo è quello che ho trovato io in questi giorni in queste poesia, forse se le rileggo tra 20 giorni o tra 20 anni, leggerò altre poesie e dirò di me stessa: ma non avevo capito niente allora!
Mi dispiace non avere il testo in lingua originale e soprattutto mi dispiace (dal momento che sono traduttore) che in questa versione che ho io non è stato indicato il nome del traduttore.

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